Il mio ingresso nel Naturismo
Quando sentivo raccontare di come si è naturisti, ancor prima di provare di persona, sentivo già in me presente questa esperienza nel mio “essere”, già presente nel mio percorso di vita, pur non avendola ancora vissuta in prima persona.
Il Battesimo è avvenuto a giugno nel Centro “Le Betulle”.
Dopo aver fatto la mia prima tessera naturista, togliendomi gli abiti nello spogliatoio del Centro, quei gesti, fatti e rifatti mille volte a casa in modo abitudinario e automatico, in quel momento e in quel contesto acquisivano un significato e un valore completamente diverso.
Era l'inizio di una comunicazione e interazione con “l’altro” con caratteristiche nuove. Incominciavo attraverso l'esperienza diretta dello spogliarsi a mettere a fuoco ciò che percepivo durante l'ascolto delle esperienze di chi già da tempo si esprimeva con questa modalità. Vivere il Naturismo non è il limitarsi ad una espressione di nudità.
Togliere di dosso ciò che per la maggioranza del tempo vissuto è veicolo di segnali comunicativi ben precisi, oltre che di una necessità protettiva del corpo, è in qualche modo un riappropriarsi di una semplicità di linguaggio, senza più canali o etichette e condizionamenti fissati da secoli di convenzioni sociali radicate profondamente in noi.
Iniziando a passeggiare nel Centro, quasi con un lieve senso di vertigine interiore mi sono resa conto che nell'incontrare l'altro, non avendo più da leggere le etichette convenzionali dei vestiti, che talvolta ci stanno anche molto strette dandoci dei ruoli che non ci appartengono, osservavo ciò che il corpo, gli occhi raccontano, svelando il vissuto di una persona, quello più vero e autentico, cogliendo la possibilità di vivere l'altro e con gli altri una qualità decisamente maggiore di comunicazione.
Questa prima sensazione l'ho poi successivamente rivissuta durante le vacanze in Corsica presso un villaggio naturista, dove ho avuto l'opportunità di fare altre considerazioni. Nel momento in cui ci si avvicina alla filosofia naturista (permettetemi di definirla tale) se ci si limita a considerare solo la vacanza il momento della sua espressione, periodo in cui ci allontaniamo dal nostro vivere di tutti i giorni e siamo proiettati nello “spogliarci” dei nostri ritmi quotidiani e lavorativi, il vivere nudi durante il soggiorno estivo potrebbe risultare soltanto un modo per evidenziare la necessità di liberarsi da tali schemi cittadini.
Ovviamente quello della vacanza è una modalità; ma l’esperienza naturista ha doni più importanti e profondi. e a mio avviso si possono cogliere e approfondire solo attraverso una condivisione e continuità vissuta attraverso la frequentazione di un Centro per tutto l’anno, fatto di persone che si incontrano periodicamente, e non solo di bungalow vacanzieri dove si susseguono persone nude una dopo l'altra. Il Centro, il luogo di incontro, è la chiave del vivere il Naturismo, per farlo crescere tra le persone, per non vivere la nudità in modo superficiale ma come mezzo di comunicazione e condivisione di maggior qualità nei rapporti interpersonali, per riconoscersi nel altro, ed ad un certo punto guardare anche chi è vestito davanti a noi negli occhi e nel cuore come se fosse nudo.
M.M.
Dopo aver fatto la mia prima tessera naturista, togliendomi gli abiti nello spogliatoio del Centro, quei gesti, fatti e rifatti mille volte a casa in modo abitudinario e automatico, in quel momento e in quel contesto acquisivano un significato e un valore completamente diverso.
Era l'inizio di una comunicazione e interazione con “l’altro” con caratteristiche nuove. Incominciavo attraverso l'esperienza diretta dello spogliarsi a mettere a fuoco ciò che percepivo durante l'ascolto delle esperienze di chi già da tempo si esprimeva con questa modalità. Vivere il Naturismo non è il limitarsi ad una espressione di nudità.
Togliere di dosso ciò che per la maggioranza del tempo vissuto è veicolo di segnali comunicativi ben precisi, oltre che di una necessità protettiva del corpo, è in qualche modo un riappropriarsi di una semplicità di linguaggio, senza più canali o etichette e condizionamenti fissati da secoli di convenzioni sociali radicate profondamente in noi.
Iniziando a passeggiare nel Centro, quasi con un lieve senso di vertigine interiore mi sono resa conto che nell'incontrare l'altro, non avendo più da leggere le etichette convenzionali dei vestiti, che talvolta ci stanno anche molto strette dandoci dei ruoli che non ci appartengono, osservavo ciò che il corpo, gli occhi raccontano, svelando il vissuto di una persona, quello più vero e autentico, cogliendo la possibilità di vivere l'altro e con gli altri una qualità decisamente maggiore di comunicazione.
Questa prima sensazione l'ho poi successivamente rivissuta durante le vacanze in Corsica presso un villaggio naturista, dove ho avuto l'opportunità di fare altre considerazioni. Nel momento in cui ci si avvicina alla filosofia naturista (permettetemi di definirla tale) se ci si limita a considerare solo la vacanza il momento della sua espressione, periodo in cui ci allontaniamo dal nostro vivere di tutti i giorni e siamo proiettati nello “spogliarci” dei nostri ritmi quotidiani e lavorativi, il vivere nudi durante il soggiorno estivo potrebbe risultare soltanto un modo per evidenziare la necessità di liberarsi da tali schemi cittadini.
Ovviamente quello della vacanza è una modalità; ma l’esperienza naturista ha doni più importanti e profondi. e a mio avviso si possono cogliere e approfondire solo attraverso una condivisione e continuità vissuta attraverso la frequentazione di un Centro per tutto l’anno, fatto di persone che si incontrano periodicamente, e non solo di bungalow vacanzieri dove si susseguono persone nude una dopo l'altra. Il Centro, il luogo di incontro, è la chiave del vivere il Naturismo, per farlo crescere tra le persone, per non vivere la nudità in modo superficiale ma come mezzo di comunicazione e condivisione di maggior qualità nei rapporti interpersonali, per riconoscersi nel altro, ed ad un certo punto guardare anche chi è vestito davanti a noi negli occhi e nel cuore come se fosse nudo.
M.M.