Il forno di Ca Le Scope
I soci fondatori che acquistarono il podere Ca' le Scope si trovarono di fronte un terreno abbandonato da 20 anni invaso da rovi e piante selvagge.
Le costruzioni in sasso che furono scoperte man mano che si tagliavano le piante infestanti furono tre: la casa colonica ancora in piedi, la stalla/fienile bruciata di cui erano rimasti i muri perimetrali fine all'altezza di tre metri circa e una piccola costruzione adibita a porcile al piano terra e al primo piano a forno e pollaio.
La piccola costruzione in sasso del forno era già priva del tetto e si decise di demolirla del tutto, accumulando i sassi di risulta per poi riutilizzarli.
Le costruzioni in sasso che furono scoperte man mano che si tagliavano le piante infestanti furono tre: la casa colonica ancora in piedi, la stalla/fienile bruciata di cui erano rimasti i muri perimetrali fine all'altezza di tre metri circa e una piccola costruzione adibita a porcile al piano terra e al primo piano a forno e pollaio.
La piccola costruzione in sasso del forno era già priva del tetto e si decise di demolirla del tutto, accumulando i sassi di risulta per poi riutilizzarli.
Nel 1977, in occasione di una riunione della Associazione Naturista Bolognese (A.N.B.), fu deciso di ricostruire il forno attaccato però alla casa colonica per poterlo poi utilizzare per il pane e la pizza. Negli anni 1978/ 80 il forno venne utilizzato saltuariamente a livello dilettantistico da vari soci frequentatori.
Solo nel 1981 con l'arrivo a Ca' le Scope della coppia Vania/Gianni il forno fu utilizzato con regolarità per fare pane integrale e anche esperimenti di panettoni. Ricordo benissimo che Gianni cominciò a coltivare un appezzamento di terreno a sud e all'esterno del campeggio. In autunno fece arare il terreno e nella primavera successiva seminò il grano, tutto biologico naturalmente. Dopo la mietitura faceva macinare a pietra il grano e con questo il pane integrale che riusciva a vendere nel negozio della sede A.N.B. di Bologna.
Gianni tentò anche di coltivare verdura e allevare galline e capre ma, come ho già detto altre volte, il nostro terreno è tutto sabbioso e veramente indatto e poco redditizio come agricolo, perciò i raccolti erano scarsi e non permettevano di viverci col ricavato. Solo nel 1983/84 il forno venne utilizzato per cuocere la pizza del sabato sera.
La tradizione vuole che nella stagione estiva in cui il campeggio è aperto prima Luigi, poi Harrie il forno viene utilizzatto tutti i
Solo nel 1981 con l'arrivo a Ca' le Scope della coppia Vania/Gianni il forno fu utilizzato con regolarità per fare pane integrale e anche esperimenti di panettoni. Ricordo benissimo che Gianni cominciò a coltivare un appezzamento di terreno a sud e all'esterno del campeggio. In autunno fece arare il terreno e nella primavera successiva seminò il grano, tutto biologico naturalmente. Dopo la mietitura faceva macinare a pietra il grano e con questo il pane integrale che riusciva a vendere nel negozio della sede A.N.B. di Bologna.
Gianni tentò anche di coltivare verdura e allevare galline e capre ma, come ho già detto altre volte, il nostro terreno è tutto sabbioso e veramente indatto e poco redditizio come agricolo, perciò i raccolti erano scarsi e non permettevano di viverci col ricavato. Solo nel 1983/84 il forno venne utilizzato per cuocere la pizza del sabato sera.
La tradizione vuole che nella stagione estiva in cui il campeggio è aperto prima Luigi, poi Harrie il forno viene utilizzatto tutti i
sabati per cuocere la Pizza agli ospiti che la prenotano. Buona pizza, cotta nel forno a legna di Ca' le Scope, a tutti!.