Naturalismo e Naturismo
Carissimi amici di tutte le associazioni naturiste italiane, sono naturista COn tessera INF-FNI dal 2011. Per mia scelta sento la necessità di scrivere in riguardo al fatto di sentirmi parte di un insieme di persone, verso cui nutro grande rispetto, che si espongono con spirito d’iniziativa, e in prima persona, per il raggiungimento di sempre nuovi traguardi naturisti, riconoscendo ovviamente quelli già raggiunti, per il lavoro già fatto in passato e che rendono il naturismo quanto di più bello possa esistere.
Il mio paese si trova in un circondario di comuni siti attorno al vulcano più grande e più attivo d’Europa che è diventato Parco Nazionale riconosciuto dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità.
La morfologia del territorio, formatasi in tempi lontanissimi, è meravigliosa, e sarebbe troppo lungo parlarne qui in modo dettagliato. La presenza di questo imponente vulcano, dalla spettacolarità impressionante, che ogni giorno produce terrificanti boati, e che nel cuore della notte diventano addirittura agghiaccianti, produce sempre nel mio animo emozioni indescrivibili e mi ricorda l’impressionante forza distruttiva della natura che potrebbe scatenarsi da un momento all’altro.
Inquietante è la perenne vista del pennacchio nero che fuoriesce dal cratere mentre è quotidiana la lotta di noi, piccoli uomini, contro la pioggia di cenere vulcanica che ricopre ogni cosa e contro la quale conduciamo una lotta estenuante.
Non mancano, a onor del vero, notti di silenzio assoluto quando il chiaro della Luna presenta in veste meravigliosa e stupefacente le particolari colorazioni che conferiscono all’ambiente un paesaggio che, appunto, diventa “lunare”.
Ma non sempre è così: a volte entrano in attività altri crateri a rompere l’immane silenzio notturno sbuffando come gli stantuffi dei treni a vapore. La pressione presente nelle viscere del vulcano che, come dicono i tecnici, è enorme, produce l’esplosione continua dei cosiddetti “fuochi d’artificio”, uno spettacolo naturale che più naturale non si può e che fanno impallidire quelli artificiali creati dall’uomo per le feste paesane.
Ma è durante la stagione invernale che il vulcano dà il meglio di sé, quando la neve bianca si contrappone al rosso vivo della lava dando origine ad uno spettacolo di strabiliante bellezza formato da una miscela indescrivibile di colorazioni.
E’ un caleidoscopio cromatico che solo la natura sa donare agli uomini e che gli abitanti dei paesini siti pericolosamente alle pendici dell’Etna vivono senza apparente preoccupazione per quello che sarà il futuro, che di fatto ineluttabilmente accettano.
E a questo punto che un naturista comprende appieno le magie della natura e ne abbraccia il senso, consapevole del detto che la natura è anche “matrigna, ma consapevole anche che l’abbraccio con essa è totale, con l’anima, con il corpo, insomma con tutti i sensi, fino a sentirsene appagato.
Naturista è per me chi riesce a vivere l’emozione che tutto ciò genera dentro di noi, che apprezza a tutto tondo il fascino misterioso delle formazioni prodotte da antiche colate di lava nelle quali si nascondono le origini preistoriche della nostra specie.
Comunque, ripeto, non ci sono parole per definire l’immensità di una montagna che, attraverso i suoi movimenti sotterranei, dà segno di essere pronto al risveglio in qualsiasi momento della sua storia geologica.
E secondo la mia modesta opinione è proprio nella contemplazione dell’Etna che naturalismo e naturismo vanno a braccetto in un connubio imprescindibile fra natura e natura umana, la prima, a volte capricciosa, distruttiva e crudele, ma sempre affascinante nella sua complessità e nelle sue finalità a noi misteriose; la seconda, consapevole della sua fragilità ma anche della sua grandezza perché portatrice del pensiero, che è la fonte creatrice, nel bene e nel male, di ogni civiltà.
La morfologia del territorio, formatasi in tempi lontanissimi, è meravigliosa, e sarebbe troppo lungo parlarne qui in modo dettagliato. La presenza di questo imponente vulcano, dalla spettacolarità impressionante, che ogni giorno produce terrificanti boati, e che nel cuore della notte diventano addirittura agghiaccianti, produce sempre nel mio animo emozioni indescrivibili e mi ricorda l’impressionante forza distruttiva della natura che potrebbe scatenarsi da un momento all’altro.
Inquietante è la perenne vista del pennacchio nero che fuoriesce dal cratere mentre è quotidiana la lotta di noi, piccoli uomini, contro la pioggia di cenere vulcanica che ricopre ogni cosa e contro la quale conduciamo una lotta estenuante.
Non mancano, a onor del vero, notti di silenzio assoluto quando il chiaro della Luna presenta in veste meravigliosa e stupefacente le particolari colorazioni che conferiscono all’ambiente un paesaggio che, appunto, diventa “lunare”.
Ma non sempre è così: a volte entrano in attività altri crateri a rompere l’immane silenzio notturno sbuffando come gli stantuffi dei treni a vapore. La pressione presente nelle viscere del vulcano che, come dicono i tecnici, è enorme, produce l’esplosione continua dei cosiddetti “fuochi d’artificio”, uno spettacolo naturale che più naturale non si può e che fanno impallidire quelli artificiali creati dall’uomo per le feste paesane.
Ma è durante la stagione invernale che il vulcano dà il meglio di sé, quando la neve bianca si contrappone al rosso vivo della lava dando origine ad uno spettacolo di strabiliante bellezza formato da una miscela indescrivibile di colorazioni.
E’ un caleidoscopio cromatico che solo la natura sa donare agli uomini e che gli abitanti dei paesini siti pericolosamente alle pendici dell’Etna vivono senza apparente preoccupazione per quello che sarà il futuro, che di fatto ineluttabilmente accettano.
E a questo punto che un naturista comprende appieno le magie della natura e ne abbraccia il senso, consapevole del detto che la natura è anche “matrigna, ma consapevole anche che l’abbraccio con essa è totale, con l’anima, con il corpo, insomma con tutti i sensi, fino a sentirsene appagato.
Naturista è per me chi riesce a vivere l’emozione che tutto ciò genera dentro di noi, che apprezza a tutto tondo il fascino misterioso delle formazioni prodotte da antiche colate di lava nelle quali si nascondono le origini preistoriche della nostra specie.
Comunque, ripeto, non ci sono parole per definire l’immensità di una montagna che, attraverso i suoi movimenti sotterranei, dà segno di essere pronto al risveglio in qualsiasi momento della sua storia geologica.
E secondo la mia modesta opinione è proprio nella contemplazione dell’Etna che naturalismo e naturismo vanno a braccetto in un connubio imprescindibile fra natura e natura umana, la prima, a volte capricciosa, distruttiva e crudele, ma sempre affascinante nella sua complessità e nelle sue finalità a noi misteriose; la seconda, consapevole della sua fragilità ma anche della sua grandezza perché portatrice del pensiero, che è la fonte creatrice, nel bene e nel male, di ogni civiltà.