In quasi tutti i numeri di INFONaturista trovo ampi spazi dedicati allo spirito che starebbe alla base del vivere nudi. Discorsi e discorsetti che puntano inevitabilmente a una serie di affermazioni: il nudo è bello, è libertà, è moralmente sano, socializzante se non addirittura affratellante. Si evoca il naturista come creatura angelica, in rara armonia col creato, qualcosa insomma da giardino dell’Eden ante mela.Si rischia di affermare, tra le righe, che, coi vestiti, il naturista lasci nello spogliatoio anche la propria carnalità, andando ad unirsi ad una società di puri spiriti, dediti a danze e festeggiamenti diuturni. Una eterna primavera botticelliana insomma, completamente depurata da ogni peccato, sia reale che di desiderio. Beh, sarò una pecora nera, ma in tutte queste chiacchiere non mi ci ritrovo. Nell’ultimo numero - il 52 – Pino Fiorella si sforza a dimostrare quanta distanza esista tra naturismo e conformismo, e come, in sostanza, l’atteggiamento “moda” sia agli antipodi di quanti stanno nudi al mare o altrove. Viene spiegato, come in altre discussioni, quanto la morbosità sia estranea ai signori senza mutande, e in che modo sia educativa la pratica …....